Si sono individuate aree di interesse come Formulano,citata da storici tra il XVII e il XIX secolo come sito di una Villa rustica romana.
Paolino Macchia scriveva nel 1838 che a Formulano erano stati ritrovati:statuette, pezzi di teste a grandezza naturale,vasi,due iscrizioni (la dedica Laribus et Genio ed il ricordo per la costruzione di un pavimento per voto)nonché pesi da telaio fittilil e in pietra. Bisogna menzionare: elemento architettonico decorativo di struttura pubblica (forse templum), a protome animale di produzione italiota;testa di statuetta di probabile produzione locale su modelli dei santuari costieri. Un'altra area di provenienza è Cisterne indagata da Johannowsky, il quale parlò di livello di pavimentazione e canalizzazione rustica, oltreché di attività agricola riferibile all'estrazione dell'olio o del vino. Nel 1838 Paolino Macchia faceva riferimento alla presenza,in quest'area,di pavimentazione a musaico vicino alla quale si rinvenne marmorea lapide sepolcrale, indicante l'avello di Vitellia.
“Vi era anche in tempi dei Gentili una villa chiamata Formulano, or distrutta, sita negli stessi valli d’Ansanto, produceva potenti vini molto lodati dagli antichi scrittori e sin ora li produce. Vi si vedono alcune reliquie d’iscrizioni dei Gentili trasportate in Villamaina che sta dappresso.”
(A. M. Jannacchini)
E’ molto probabile che l’antica cittadella romana sorgesse dove ancora oggi si estende la contrada denominata Formulano intorno all’omonima fontana. Lo storico ottocentesco Paolino Macchia ci parla di cospicui ritrovamenti archeologici in una campagna di scavi condotta nel 1838 nella quale vennero alla luce in questa località statuette votive, anfore, corniole ecc. E’ nostra opinione che nei pressi della fontana, molto probabilmente nella zona a ridosso del fiume Fredane, fosse ubicata una fabbrica di oggetti in terracotta, tenendo presente la probabile etimologia “forma-formula” ed anche in considerazione del buon numero di oggetti marchiati con i bolli laterizi “Ploti Vitelliae” e “Lucius Hud” rinvenuti in questa contrada.
Dunque l’antica Formulano costituì il primo nucleo abitativo del paese. C’è ancora incertezza, invece, per quanto rigurda l’origine del nome di Villamaina. Mons. Nicola Gambino parlava di due forme, un latina, “Villamagna”, ed una popolare che sarebbe poi risultata prevalente, “Villamaina”.
Improbabili le ipotesi che accostavano (Paolino Macchia, Fabio Ciampo e Santoli) il toponimo ai nomi di Manio Curio Dentato o Caio Mario. La tesi più recente è che Villamaina derivi da “Villama(ch)ina”, che prenda cioè il suo nome da quella che era l’attività fondamentale di questa terra: la coltivazione del grano e la presenza di molti mulini (machinae) favorita dal percorso del Fredane che circoscrive il nostro paese.